Gli scudieri del power metal di origine teutonica non avevano certo bisogno di un altro album dal vivo per accrescere il livello qualitativo della propria discografia sebbene ‘Tokyo Tales’ sia vecchio di quasi venticinque anni e ‘Live’ di quasi quindici. Detto questo gli autori di ‘Beyond The Red Mirror’ hanno fatto le cose in grande come sempre e la scaletta è un saggio mix tra classici (‘Bright Eyes’ e ‘Imaginations From The Other Side’) e nuove composizioni (‘Prophecies’ e ‘Twilight Of The Gods’) che mettono in mostra la compattezza dell’attuale sezione ritmica, formata da Barend Courbois e Frederik Ehmke. Di Hansi Kürsch sappiamo che non è sicuramente il più grande cantante del mondo ma in almeno un paio di episodi supera sé stesso (‘Nightfall’ e ‘And Then There Was Silence’) facendo una figura migliore rispetto ad altre volte. Sulla bravura di André Olbrich e Marcus Siepen c’è invece poco da dire e la loro cura per i dettagli è dimostrata dal fatto che ‘Live Beyond The Speheres’ non sia basato su un solo concerto ma su diverse date del tour. Numerose registrazioni che sono state valutate con attenzione per offrire ai fan un prodotto superiore alla media. Senza ombra di dubbio meglio che caricarlo di overdub.