Un terzo album praticamente perfetto per il gruppo cesenate che adesso può davvero puntare ai mercati esteri senza il tipico complesso di inferiorità che caratterizza quasi tutte le realtà di casa nostra. Il successore di ‘Awake From The Game’ - rivisto e corretto nell’esperimento ‘Remix For The Game’ - punta su linee melodiche di spessore, giri armonici curati nei dettagli e arrangiamenti che mettono in luce influenze modern metal a stelle e strisce oltre ad una perizia tecnica notevole. I progressi vocali di Alessandro Montalti si riflettono su tutto il resto, i riff sono originali e la produzione è assolutamente competitiva con quelle che si affacciano alle classifiche e vengono pompate da riviste specializzate e media (grazie all’esperienza di Gabriele Ravaglia e Max Canali). Su internet si legge che i ragazzi amano Linkin Park, Deftones e Staind ma ascoltando ‘The Wrong In Me’ e ‘Rising Sun’ si evincono una personalità spiccata e un potenziale fuori dal comune. L’unico difetto dell’album consiste in un’eccessiva disomogeneità dei pezzi. Quasi come se il materiale fosse stato scritto in tempi diversi o comunque seguendo step diversi. Soprattutto nell’ottica del live questo è un aspetto da curare. Per il resto il nome dei Several Union è pronto a varcare i confini.