In bilico tra post hardcore e electropop, gli ex Operation Guillotine sono improvvisamente balzati all’onore della cronaca e negli ultimi mesi stanno monopolizzando le copertine delle riviste specializzate che puntano su un pubblico più giovane. Ciò non significa che i PVRIS siano una band per adolescenti, al contrario questo secondo album, anticipato dal singolo ‘Heaven’, ha tutto per attrarre reduci del nu metal, appassionati di metalcore e fanatici del synth pop, grazie alle indubbie qualità di Lyndsey Gunnulfsen. Per completare, o comunque proseguire, il percorso artistico iniziato tre anni orsono con ‘White Noise’, sono state selezionate dieci tracce potenti e melodiche, evitando di posizionare anche una sola nota fuori posto. Un lavoro minuzioso e dettagliato che farebbe pensare più ad una prog band che ad una realtà per giovani a conferma di quanto lavoro possa esserci dietro ad un’uscita del genere. A partire da ‘Heaven’, quattro minuti in cui i PVRIS sfoderano tutto il proprio potenziale, vi imbatterete in una scaletta dinamica e corrosiva, letale per la materia cerebrale e facilissima da imparare a memoria. ‘Anyone Else’, ‘What’s Wrong’ e ‘No Mercy’ sono le tracce in cui i ragazzi del Massachusetts si mostrano arrabbiati e ambiziosi, giocano con volumi e atmosfere cercando un equilibrio vincente tra dimensione live e materia da studio. ‘Walk Alone’ e ‘Winter’ sono altri due momenti di cui godere appieno in attesa che il trio si affermi pure dalle nostre parti. Parigi val bene una messa.