Le glaciali urla di Justin Broadrick evocano in me qualcosa di strano e maligno sin dai tempi dei Godflesh. A mio avviso quella band dipinta con tratti insani e fuoriuscita dalla mente malata di uno dei fondatori dei Napalm Death ha sempre rappresentato l'unica valida alternativa allo strapotere americano in campo industrial. I suoi esperimenti vocali e le rovine sonore che album come ‘Streetcleaner’ e ‘Us And Them’ si portavano dietro hanno avuto un'influenza fondamentale sulle successive evoluzioni dell'elettronica distorta e non solo. Dopo le meraviglie espresse in 'Heart Ache' Broadrick perfeziona la sua nuova proposta sonora in 75 minuti di puro delirio melodico. 8 canzoni che non conoscono la parola fine lasciate al vento in infinita poesia. ‘Your Path To Divinity’ e ‘Friends Are Evil’ rievocano la magia dell’ep abbagliando la propria acidità con una luce psichedelica e malata. Isis e Neurosis i punti di riferimento maggiori di una musica che appare timida, sconnessa, quasi avesse paura di esprimere tutta la sua genialità. ‘Walk On Water’ e ‘Guardian Angel’ altri due piccole gemme di rara bellezza che ammalieranno i vostri neuroni. Per anni Justin Broadrik ha studiato tutti i modi possibili per provocare dolore e sofferenza. Appagato da quella ricerca ha deciso di mettere in musica la pace dei sensi che può trovare un assassino seriale dopo aver terminato il proprio lavoro. Quando capirete che in quel limbo di vittime e crudele accidia ci siete anche voi il potere di questo disco vi apparirà più chiaro. Chiudete gli occhi e non li riaprite fino al lieve scandire delle ultime note. Vi conviene non assistere a quello che sta succedendo attorno..