-Core
ØMNI
Angra
earMusic
Pubblicato il 21/02/2018 da Lorenzo Becciani
Songs
01. Light Of Transcendence
02. Travelers Of Time
03. Black Widow's Web
04. Insania
05. The Bottom Of My Soul
06. War Horns
07. Caveman
08. Magic Mirror
09. Always More
10. ØMNI - Silence Inside
11. ØMNI - Infinite Nothing
Songs
01. Light Of Transcendence
02. Travelers Of Time
03. Black Widow's Web
04. Insania
05. The Bottom Of My Soul
06. War Horns
07. Caveman
08. Magic Mirror
09. Always More
10. ØMNI - Silence Inside
11. ØMNI - Infinite Nothing

Viste le vicissitudini negative che hanno caratterizzato gli ultimi anni della formazione che ha regalato alla storia del metal masterpiece quali ‘Holy Land’, ‘Rebirth’ e ‘Temple Of Shadows’ era veramente difficile ipotizzare un ritorno a tali livelli e invece quest’album risulta praticamente perfetto. Fabio Lione, di recente occupato pure col progetto insieme a Alessandro Conti e con la reunion dei Rhapsody, si alterna al microfono con Rafael Bittencourt e se la cava molto meglio rispetto a ‘Secret Garden’, anche perché messo in condizione dal resto della band di esprimersi per quelle che sono le sue qualità. ‘Travelers Of Time’ è sorretta da un riff micidiale e ricorda i Black Sabbath di ‘Dehumanizer’, ‘Insania’ riporta alla mente il periodo migliore con Andrè Matos mentre Kiko Loureiro, attualmente impegnato alla corte di Dave Mustaine nei Megadeth e sostituito alla grande da Marcelo Barbosa degli Almah, suona un assolo da paura in ‘War Horns’. In realtà l’episodio minore in scaletta è ‘Black Widow’s Web’ che appare solamente un’occasione per mettere in evidenza Alissa White-Gluz degli Arch Enemy ma singoli pezzi a parte,‘ØMNI’ colpisce per la compattezza dell’intero materiale, per le sue soluzioni armoniche vincenti e le atmosfere di ampio respiro. Un progressive metal ricco di influenze power, mai pomposo o scontato, infiammato da un guitar work sopraffino, liriche sci-fi e parti vocali di spessore. La copertina di Daniel Martin Diaz descrive bene l’oscurità del concept e il futuro dominato dall’intelligenza artificiale, la storia è ambientata nel 2046, viene descritto con architetture sonore ambiziose, cambi di tempo e stacchi ritmici impetuosi. A fare la differenza è inoltre la produzione organica di Jens Bogren che dopo ‘Machine Messiah’ dei Sepultura si è messo a servizio dei “cugini” superandosi ancora una volta. Troppo spesso avevamo percepito un’eccessiva autocelebrazione e mancanza di creatività nella musica degli Angra che parevano aver intrapreso la fase discendente della loro carriera. Al contrario siamo al cospetto di un capolavoro che potrebbe rilanciarli in special modo se alcuni momenti dotati di notevole potenziale, l’iniziale ‘Light Of Trascendence’ e la ballata ‘Always More’, saranno promossi come si deve.

 

Angra
From Brasile

Discography
1993 Angels Cry
1995 Holy Land
1996 Freedom Call
1998 Fireworks
2001 Rebirth
2002 Hunters And Prey
2005 Temple Of Shadows
2006 Aurora Consurgens
2010 Aqua
2014 The Secret Garden
2018 ØMNI
2023 Cycles Of Pain