Certe volte il luogo di provenienza fa proprio la differenza. Non so che aria si respiri a Bergen ma di sicuro Kings of Convenience, Audrey Horne, Enslaved, Sahg e Erlend Øye, giusto per fare qualche nome, non possono essere un caso. Alla lista si aggiungono questo retro-rockers futuristici, alquanto eclettici e malsani, formati da membri di Major Parkinson (da poco tornati nei negozi con ‘Blackbox’), Ocean Of Lotion, Depresno, 9 Grader Nord e Ossicles. Le loro influenze vanno dai Queens Of The Stone Age ai Talking Heads, dai Nirvana ai Franz Ferdinand e, soprattutto nei momenti più elaborati ovvero ‘In Limbo’ e ‘Mangrove’, la perizia tecnica è invidiabile. Rispetto a ‘When I've Gone To Space’, i suoni sono più corposi e poderosi stacchi prog si alternano a passaggi squisitamente pop che denotano un approccio disincantato e vincente oltre al talento del frontman Vegard Wikne e del chitarrista Knut-Martin Langeland Rasmussen. Di sicuro i Dobbeltgjenger possono ancora crescere ma pezzi come ‘Calling Tokyo’ e ‘Locking My Doors’ meritano già la vostra attenzione.