In attesa che il nu metal torni di moda ed i vari Korn, Deftones e Limp Bizkit vengano di nuovo idolatrati come nella seconda metà degli anni ‘90, la band originaria della Pennsylvania concede alle stampe un secondo full lenght di notevole spessore con spunti presi in prestito dalle suddette icone così come dagli ultimi Linkin Park invasi di elettronica (‘Broken’). Rispetto a ‘Day One’, la produzione – alla quale hanno contribuito anche stavolta Grant McFarland e Carson Slovak (August Burns Red, Texas In July) col mixaggio di un guru come Josh Wilbur (Lamb Of God, Hatebreed) - appare decisamente più coraggiosa e ciascuna delle undici tracce che compongono l’album è ricca di groove e presenta un appeal radiofonico sfacciato. Non è detto che ciò basti a rendere i From Ashes To New delle superstar ma di sicuro ‘The Future’ è un must per chi ama certe sonorità e le contaminazioni tra alternative rock e rap (‘My Name’). Si parte fortissimo con ‘Wake Up’ e ‘Crazy’ che mette in luce le qualità di Danny Case e Matt Brandyberry oltre ad una sezione ritmica molto dinamica. Spettacolari anche ‘Forgotten’ e ‘Nowhere To Run’ che marcano col fuoco una maturità compositiva ormai raggiunta.