Gli inglesi hanno pubblicato un EP come D.M.O. per poi rendersi conto che, vista la parentela tra Dean M. Oldfield e Martin Gore, cambiare nome avrebbe evitato tante polemiche inutili. Oltre agli autori di ‘Violator’ e ‘Ultra’ nel background di influenze del trio troviamo sicuramente Kasabian, Editors e INXS ma fin dalle prime registrazioni i ragazzi hanno dimostrato di volere cercare la propria voce e sviluppare un’identità sonora precisa. L’album è stato registrato al Real Sound Studio di Langhirano sotto la supervisione di Wahoomi Corvi e, rispetto a ‘Blacklisted’, la produzione ha compiuto passi in avanti notevoli, il cantato di Oldfield è sempre incisivo ed alle sue spalle Alex Bourner e Jack Hollister mettono in luce una perizia tecnica ragguardevole. La scaletta è composta di tracce più datate come ‘I Come Alive’, ‘Queen Bitch’, ‘Rebel’ e ‘Most Wanted Man’ ed altre nuove di zecca quali ‘King’, ‘Backlash’ e ‘(Pmg)’. È chiaro che per distinguersi nella melma di uscite pop-rock anglosassoni serviranno il video giusto e un’attività live consistente ma gli spunti compositivi di questo debutto sono interessanti e l’impressione è quella che i margini di crescita siano notevoli.