Myles Kennedy degli Alter Bridge ama definire i neozelandesi Like A Storm come degli stacanovisti del rock, ma dal punto di vista discografico il nuovo 'Catacombs' è solo il terzo album in tredici anni di attività. Niente di male, per carità, almeno finché il post grunge dalle consistenti venature elettroniche dei tre fratelli Brooks si mantiene sui buoni livelli di queste undici canzoni frizzanti ed esageratamente melodiche. Un ideale ponte cronologico gettato tra gli abissi commerciali che dividono i percorsi artistici di Stabbing Westward, Orgy, Linkin Park e 30 Seconds To Mars. Nomi che forse faranno inorridire i gusti tradizionali di alcuni lettori, ma che stavolta vengono scomodati soltanto perché i Like A Storm possano abbeverarsi alle fonti più genuinamente rock della loro opera. Canzoni come il singolo 'The Devil Inside', la title track e 'Solitary' rivestono di purissima energia dei crescendo melodici che, in mano agli attuali Mike Shinoda e Jared Leto, probabilmente sarebbero diventati degli innocui pezzi usa e getta. Complice qualche concessione fuori posto al metalcore, il livello qualitativo si abbassa un pò nel finale, ma nel complesso 'Catacombs' risulta un ascolto fresco e appagante.