In passato la band nata dalle ceneri dei Windir, di cui ricordiamo una fantastica cover di ‘Lunar Force’ degli Enslaved nel tributo ‘Önd’, ha catturato l’attenzione degli appassionati di black metal soprattutto per il carattere storico delle proprie liriche. A partire da ‘Sólverv’ però i Vreid hanno evoluto in maniera sostanziale il proprio sound accentuando la componente rock e rendendo le canzoni più accessibili (‘One Hundred Years’ e ‘The Dead White’ ne sono la prova) anche a chi non ascolta rigorosamente solo black metal norvegese. ‘Lifehunger’ prosegue in tale direzione artistica offrendo all’ascoltatore otto tracce tra cui spiccano ‘Hello Darkness’, impreziosita dalla partecipazione di Aðalbjörn 'Addi' Tryggvason dei Sólstafir, e ‘Heimatt’, in cui il basso e le tastiere di Jarle Hváll Kvåle, che si è occupato pure della produzione del disco assieme a Anders Nordengen, emergono possenti. In generale un lavoro più che discreto che non è destinato a scrivere la storia del genere ma che troverà sicuramente numerosi proseliti.