In vista dell’imminente ventesima edizione di Iceland Airwaves, così come delle date che riporteranno gli islandesi nel nostro paese a Dicembre, una buona dose di viking metal non può far male. Quando poi, sin dalla copertina, le temperature si fanno più rigide, le riserve di rum si stanno esaurendo e la fatica comincia a farsi sentire, Björgvin Sigurðsson, Baldur Ragnarsson e Snæbjörn Ragnarsson, anche dal vivo con gli Eluveitie, crescono nella loro ricerca di attenzione. Al loro fianco si muovono sempre il secondo chitarrista Þráinn Árni Baldvinsson, il tastierista Gunnar Ben ed il drummer Jón Geir Jóhannsson che fin dall’opener ‘Ljosid’ mostrano, oltre ad una buona tecnica di base, indiscutibile fedeltà alla tradizione ed allo spirito del folk metal norreno. ‘Gangari’ e ‘Mara’ sono altri due apici di una scaletta che si erge su un gradino superiore rispetto a ‘Vögguvísur Yggdrasils’ e denota un profilo più internazionale, sia in termini di produzione che per quanto concerne i pomposi arrangiamenti, rispetto al passato. Evidentemente l’eta della spada è più attuale di quello che può sembrare.