Una bellissima copertina per questo album math rock registrato e prodotto da Mark Roberts ai MAM Studios di Cuneo. Rispetto al debutto ‘Twin Galaxies’, la band guidata da Devin Yüceil sembra avere trovato un’identità sonora più precisa e pezzi come ‘After Dark’ e ‘Sans Soleil’ dovrebbero assicurare un futuro radioso. Il drumming nevrotico che ha sempre caratterizzato il suono dei ragazzi originari di Brighton è tuttora presente ma appare mitigato da retaggi emo e folk e da un suono di chitarra, l’altra ascia è Glen Hodgson, che si è evoluto tantissimo. Il riff portante di ‘Ghost’ ricorda un po' quello di ‘Black Hole Sun’ dei Soundgarden, ‘Dotwork’ è stato il primo pezzo scritto per l’album ed è stato utilizzato come traccia per imbastire il mood ed il suono globale mentre ‘Afterimage’ è una chiusura introspettiva che potrebbe sottintendere un’ulteriore evoluzione a partire dalle prossime uscite. ‘Single File’ e ‘El Pastor’ sono gli altri due apici di un concept incentrato su una figura femminile smarrita in un contesto ambientale distopico. Da segnalare i synth di Samuel Organ aka Skateborad (The Physics House Band) e le guest vocal di Lily Gray su tre pezzi.