Per il sottoscritto ‘Earthbound’ è uno dei migliori album metalcore del decennio e di conseguenza ero piuttosto curioso di vedere in quale direzione si sarebbero mossi gli inglesi. Dal punto di vista strumentale questo quinto lavoro in studio, prodotto da Dan Weller, appare una riuscita via di mezzo tra Killswitch Engage, As I Lay Dying e In Flames con Kristan Dawson che conferma le sue qualità come chitarrista solista e la sezione ritmica che non concede la minima tregua all’ascoltatore. La differenza la fa però anche stavolta Daniel Winter-Bates con la sua timbrica calda ed una capacità innata di rendere epico e originale ogni stacco vocale. ‘Black Flame’ e ‘More Than Mortal’ avrebbero potuto stare benissimo nella tracklist precedente mentre ‘Knife Of Gold’ e ‘Overcast’ sono pezzi con i quali i Bury Tomorrow tentano di spingersi verso il futuro. Di sicuro il presente materiale verrà vivisezionato e dilatato in tour e non credo serva aggiungere che la dimensione dal vivo è proprio quella in cui la band si trova a più agio. Nel complesso non siamo ai livelli mostruosi di ‘Earthbound’ ma poco ci manca.