-Core
Nowhere Now Here
Mono
Pelagic Records
Pubblicato il 22/01/2019 da Lorenzo Becciani
Songs
01. God Bless
02. After You Comes the Flood
03. Breathe
04. Nowhere, Now Here
05. Far and Further
06. Sorrow
07. Parting
08. Meet Us Where the Night Ends
09. Funeral Song
10. Vanishing, Vanishing Maybe
Songs
01. God Bless
02. After You Comes the Flood
03. Breathe
04. Nowhere, Now Here
05. Far and Further
06. Sorrow
07. Parting
08. Meet Us Where the Night Ends
09. Funeral Song
10. Vanishing, Vanishing Maybe

Nonostante siano da decenni celebrati dall’intero movimento post rock internazionale, i giapponesi non hanno ancora raggiunto il livello di celebrità e la sicurezza economica che meriterebbero. Pochi gruppi possono vantare una discografia come la loro e ‘Nowhere Now Here’, pubblicato in collaborazione da Temporary Residence e Pelagic, non fa altro che rimarcare un suono di chitarra lancinante ed un potere cinematico che vale da solo l’acquisto dell’opera (peraltro esaltata da un artwork magnifico). Attimi di apparente quiete vengono seguiti da stacchi ritmici potenti che vedono alla prova il nuovo batterista Dahm Majuri Cipolla e spingono con forza l’ascoltatore in una foresta di suoni cupi e ridondanti, dalla quale diventerà sempre più complicato uscire. ‘After You Comes The Flood’, la cui promozione è stata affidata ad uno splendido cortometraggio girato da Julien Levy in una lavanderia di Tokyo, e ‘Meet Us Where The Night Ends’ segnano un’evoluzione importante della “concettualità” spirituale e metafisica di ‘Requiem For Hell’ ma la sorpresa più grande arriva con ‘Breathe’, pezzo da brividi nel quale l’intrigante Tamaki Kunishi si misura al microfono. Ancora una volta la produzione è stata affidata a Steve Albini ed il guru non tradisce le attese con una grana di chitarre unica. Takaakira "Taka" Goto e Hideki "Yoda" Suematsu sono più ispirati che mai e se avete amato gli ultimi lavori di Sigur Rós e Godspeed You! Black Emperor, ma anche i Mogwai di ‘Les Revenants’, gli Ulver di ‘Riverhead’ ed almeno un paio di colonne sonore di Trent Reznor & Atticus Ross, troverete una pace assoluta, un conforto che nessun altro gruppo riuscirà a darvi in questo momento. Scorrendo la scaletta vi torneranno in mente passaggi immortali di ‘You Are There’ al pari di alcune soluzioni melodiche di ‘The Last Dawn’ e ‘Rays Of Darkness’ ma, nemmeno per un solo istante, percepirete un approccio retrogrado o nostalgico. Per certi versi i Mono sono legati ad un modo di fare musica che andava bene negli anni ‘90 eppure sanno proiettarsi verso il futuro con costante lungimiranza e coraggio da vendere. Nel 2002, al loro secondo lavoro in studio, affermavano ‘One Step More And You Die’. Assieme a loro, ne abbiamo compiuti tanti di passi in avanti e forse ci siamo sentiti sul serio morti. Alla fine di ‘Nowhere Now Here’, non credo che avrete trovato una risposta alle domande esistenziali su cui poggia il tema fondante dell’album però il trasporto elettrico sarà tale da rendervi immuni da qualunque tentativo di influenza mediatica. Se in passato vi è capitato di sentirvi ostaggio di qualcuno, i Mono sapranno regalarvi la libertà che avete sempre agognato. Un respiro vitale essenziale.

Mono
From Giappone

Discography
Under the Pipal Tree (2001)
One Step More and You Die (2002)
Walking Cloud and Deep Red Sky, Flag Fluttered and the Sun Shined (2004)
You Are There (2006)
Hymn to the Immortal Wind (2009)
For My Parents (2012)
The Last Dawn (2014)
Rays of Darkness (2014)
Requiem for Hell (2016)
Nowhere Now Here (2019)
Pilgrimage of the Soul (2021)