Lo smarrimento che si prova nella società moderna viene descritto, a tinte oscure e prog, dal supergruppo per metà italiano. In line-up troviamo infatti Lorenzo Esposito Fornasari, autore di colonne sonore e produttore, e Carmelo Pititone, chitarrista dei Marta Su Tubi, oltre a due mostri sacri come Paul Mastelotto (King Crimons) e Colin Edwin (Porcupine Tree). Pur essendo un’uscita Kscope non aspettatevi il classico sound alla Porcupine Tree-Anathema ma qualcosa di estremamente vario e stimolante. Le influenze degli O.R.k sono infatti molto diverse tra loro; si va dal post prog alla NWOBHM, passando per un alt rock potente e dinamico. ‘Ramagehead’ non è un capolavoro ma ha il grande pregio di non annoiare, ogni traccia è un tassello di un mosaico organico e affascinante, che vale molto di più incastonato in tutto il resto che preso singolarmente. Semmai in chiave promozionale potrà essere usata ‘Black Booms’ che vede la partecipazione di Serj Tankian dei System Of A Down. In un periodo storico in cui il genere fatica a stare al passo con i tempi e rispondere alle esigenze di un mercato nel quale solo i vinili sembrano resistere, gli O.R.k hanno saputo sviluppare in maniera brillante le loro idee e l’augurio è quello di non vederli impegnati dal vivo solo nelle settimane immediatamente successive alla release dell’album.