La rigidità del songwriting estremo tedesco e le visioni etereo-folk della Terra del Fuoco e del Ghiaccio per il quarto album di questo trio che si avvale di strumentazione tradizionale e prevalentemente acustica oltre agli elementi tipici del black metal di estrazione scandinava. Il linguaggio norreno rende l’ascolto ancestrale e ricco di fascino, lo storytelling di Marsél si intreccia in maniera pressoche naturale con la chitarra ed il basso di Stefán e le percussioni e gli archi di Árni ma notevole è stato anche il lavoro di Markus Stock allo Studio E di Mellrichstadt. Per presentare la release sono stati scelti l’artwork di Christopher Duis e il singolo ‘Morðbál á Flugi Ok Klofin Mundriða Hjól’, dal titolo impronunciabile ma che ben riassume il contenuto del successore di ‘Aldaf?ðr Ok Munka Dróttinn’ ed evoca lo spettro dei Katla. Il trio è parte attiva anche degli Helrunar, da poco tornati nei negozi con ‘Vanitas Vanitatvm’, e la saga in questione riflette il lato più oscuro e rispettoso della ruralità pagana.