Dopo una serie di singoli folgoranti ed il mini ‘Torna Domani’, realizzato assieme a DJ Harsh, la rapper pugliese pubblica il suo album d’esordio in parallelo con l’uscita di The 4th Wave, cortometraggio prodotto da Bulgari e incentrato sulla sua figura di artista femminile che è riuscita ad affermare la propria voce in un campo dominato solitamente da figure maschili. ‘Brigitte’ e ‘Maria Antonietta’ sono altre due figure femminili che spiccano in un album cresciuto nel tempo che suona in maniera fantastica. ‘Brava’ è stato costruito sulle esperienze accumulate negli anni, dalla collaborazione con MadMan per ‘Doppelganger’ (ricambiata in ‘Chef’) alle le produzioni con Ombra e PK che l’hanno consacrata sui media ed infine a quelle con Dub.IO, Kang Brulèe e Polezsky, che hanno contribuito a rendere speciale questa scaletta in bilico tra trap, hip hop, r&b ed elettronica pura. Tanta bellezza ma soprattutto tanto talento, un crescendo di ritmi urbani, testi letali per la mente e per il cuore e sonorità moderne ma mai plastificate. Al contrario è l’organicità delle tracce a spingere Alessandra Prete su un livello superiore rispetto a decine di colleghi che cercano di imporsi in una scena rivitalizzata dopo decenni di agonia. Perché nella vita puoi essere ‘Eva’ o ‘Monna Lisa’, apparire più grande della tua vera età, amare Lana Del Rey o Glowie ed alternarti nello stereo con Danien & Theø e Numa Crew. Puoi spaccare tutto col il flow, alla faccia dell’it-pop e delle stupide regole del mainstream, e raggiungere un grado di forte intimità con l’ascoltatore. Tutto possibile ma sono in pochi a riuscirci e Priestess in questo è una superstar assoluta.