Il metalcore australiano è il nuovo trend e di conseguenza dopo Parkway Drive, Northlane, Thy Art Is Murder, Polaris, The Brave (anche loro nei negozi col successore di ‘Epoch’) è arrivato il momento di fare luce sugli autori di ‘Mono’ che si riaffacciano sul mercato con un mini niente male. Il loro stile è fortemente influenzato dal nu metal e ciò rende la struttura dei brani e la produzione molto meno scontate di quanto ci si potrebbe attendere. Rispetto al debutto, i progressi maggiori sono da riscontrare nel cantato di Lochie Keogh, molto più personale e avvincente di quello del suo predecessore Aidan Ellaz, e nel suono di batteria di Mitch Fogarty che è strepitoso. Tra le sei canzoni è difficile sceglierne una o due per presentare l’EP. Molto meglio lasciarsi andare all’ascolto e cogliere gli spunti interessanti del guitar work di Sabian Lynch e Scottie Simpson, oltre che farsi trascinare dalle parti melodiche e dagli stacchi ritmici. La firma per SharpTone Records ed il tour di supporto agli Emmure sono due opportunità da sfruttare al massimo.