L’undicesimo album dei vichinghi è stato registrato a Los Angeles assieme a Jay Ruston, in passato dietro la console per Anthrax e Stone Sour, e mi cruccio di non aver potuto assistere al loro arrivo in terra americana. In effetti potrei rimediare partecipando all’ultimo tour degli Slayer, nel bill anche Cannibal Corpse e Lamb Of God, oppure a quello da headliner che partirà a Settebre e vedrà protagonisti pure At The Gates e Arch Enemy. Promosso grazie al portentoso singolo ‘Crack The Sky’, ‘Berserker’ è un album slegato da un concept e che ha visto Johan Hegg comporre i testi quando la musica era quasi totalmente pronta. Un approccio nuovo che di fatto non ha influito molto sul risultato perché siamo sempre sui lidi di ‘Deceiver Of The Gods’ e ‘Jomsviking’. A livello sonoro la componente NWOBHM è stata leggermente accentuata ed il batterista Jocke Wallgren, entrato in line-up tre anni fa dopo lo split con Fredrik Anderson, ha saputo ritagliarsi spazio notevole. Per il resto preparatevi alle solite mazzate viking metal con grandi assoli di Olavi Mikkonen ed il vocione di Thor che mette i brividi. L’accoppiata ‘Valkyria/Raven’s Flight’, ‘The Berserker At Stamford Bridge’ e la conclusiva ‘Into The Dark’ evocano il medesimo senso di rassegnazione che ci aveva inculcato il mitico ‘Twilight Of The Thunder God’ e ritrovare il gruppo dal vivo sarà indimenticabile.