Un abile sound designer ed un produttore che ha saputo rendersi commerciale pur mantenendo il legame con le proprie origini e l’attitudine sperimentale dei suoi lavori. Così non stupisce di trovare nei negozi un altro grande album a cura di Anders Trentemøller che non si è minimamente curato della dimensione live e si è preoccupato quasi soltanto di accentuare la caratura cinematica della propria proposta. Il riferimento è agli esperimenti della Kosmische/Motorik tedesca, risalenti a fine anni ‘70. ‘Obverse’ segue gli spostamenti delle persone nei dancefloor al pari delle frequenze analogiche, si muove con la medesima urgenza tra shoegaze, post-punk e big beat e raggiunge, soprattutto in coincidenza di ‘In The Garden’ e ‘Blue September’, numerosi apici interessanti. Alla resa della materia strumentale hanno contribuito pure Lina Tullgren, Lisbet Fritze (con cui ha collaborato anche per la colonna sonora del cortometraggio ‘Nightsong’ di Helena Christensen), Rachel Goswell e Jenny Lee Lindberg delle Warpaint e l’accattivante copertina è stata realizzata su un disegno dell’artista californiano Jesse Draxler.