In oltre quindici anni di attività, gli australiani hanno sviluppato una forma originale e dinamica di progressive metal adatta a chi ama le nuove tendenze (djent, metalcore) così come a chi considera il genere qualcosa di non troppo dissimilabile dalle produzioni classiche (Fates Warning, Cynic, Opeth..). Rispetto a ‘Ghost Mile’, ‘Colours In The Sun’ può contare su una collaborazione importante come quella con Einar Solberg dei Leprous – anche loro appena tornati nei negozi con ‘Pitfalls’ - semplicemente strepitoso in ‘Entropy’. Non certo un particolare da poco considerato quanto Season Of Mist sta investendo in termini promozionali sulla band guidata da Danny Estrin, che forse è arrivata tardi ai livelli che contano. ‘Colours’ inaugura una scaletta ricca di dinamiche robuste, riff potenti e parti vocali trascinanti ma anche sperimentazioni melodiche e momenti in cui il metal viene messo da parte per far spazio a divagazioni strumentali in territori sonori lontani (‘Sign Of The Times’ e ‘Runaway’). Un profilo internazionale significativo che ci auguriamo possa trovare corrispondenza con un tour del medesimo valore nel vecchio continente.