Gli svedesi hanno il fuoco dentro e danno alle stampe un altro gran disco di doom venato di influenze di Led Zeppelin (‘Great Beyond’) e The Doors ed impreziosito dall’interpretazione vocale di Jennie-Ann Smith. Marcus Jidell è senza dubbio la mente ed il motore degli Avatarium, il suo riffing evoca Rainbow (‘Porcelain Skull’) e Black Sabbath (‘Rubicon’) in continuazione e gli assoli sono tutti di pregevole fattura ma è la statuaria regina dai capelli biondi a rendere uniche le canzoni. Come i lavori precedenti, anche ‘The Fire I Long For’ possiede un’anima ben distinta, segue regole precise e brilla di continue luci flebili in un contesto dominato dall’oscurità e dalla poesia. L’organista Rickard Nilsson ed il drummer Andreas “Habo” Johansson aggiungono sprazzi di classe qua e là e quando ‘Epitaph Of Heroes’ sfuma nel silenzio, anticipando la solenne chiusura di ‘Stars They Move’, si ha la precisa sensazione di essere stati assorbiti nelle atmosfere epiche e cinematiche di una entità sonora che non ha ancora raccolto quanto avrebbe meritato.