La colonna sonora del documentario di Camille Budin, presentato anche al Festival dei Popoli di Firenze, su una classe di studenti svizzeri guidata dall’astrofisica Stéphanie Juneau alla scoperta dell’universo, è soltanto una delle quattro opere che Costanza Francavilla ha immesso sul mercato a fine autunno, in concomitanza con la creazione della sua nuova etichetta Silent Frequencies. Rispetto all’altro materiale, ‘Children Of The Universe’ svela composizioni più standard e meno sperimentali con melodie delicate e profonde che traducono in suono la voce ed il pensiero dei bambini ma allo stesso tempo la tensione naturale di un’esplorazione spaziale. Synth sognanti, strumenti vibro-acustici e visioni ambient che trasmettono un desiderio impellente di vedere il film. Credo che questo sia il complimento più bello che si possa fare ad un autore di colonne sonore e, nello specifico, non parliamo di una compositrice qualsiasi ma di una musicista, produttrice e fotografa che nel corso della sua carriera, quasi sempre lontana dall’Italia, ha saputo mantenere un profilo altissimo, tra avanguardia, oscillatori e sistemi modulari analogici. Il violoncello di Stefano Cabrera e la masterizzazione di Rafael Anton Irisarri rendono ancora più speciale la release.