Quei due geniacci di Ninja e Yolandi Visser ce l’hanno fatta un’altra volta. Non soddisfatti di avere accumulato milioni di dollari soltanto col videoclip di ‘I Fink U Freeky’, sono tornati in studio e hanno registrato altre dodici canzoni allucinate, da dare in pasto agli appassionati di hip hop e rave party prima di chiudere tutto e starsene in piscina a godersi i propri soldi. Sono trascorsi quattro anni da ‘Mount Ninji and Da Nice Time Kid’ la formula non è cambiata: testi provocatori, politici ed assurdi, vocine ondeggianti come il culo della cantante, portentosi stacchi ritmici e tanta techno per ballare fino a mattina. Rispetto a tanti artisti che cercano di rimanere al passo coi tempi, i sudafricani proseguono per la loro strada; il trend sono loro e non hanno alcuna intenzione di smarrire attitudine e credibilità per copiare qualcun altro. Questo è il pregio migliore di un album che si lascia ascoltare dal primo all’ultimo minuto e ha visto la partecipazione di tanti amici: a Brady Keehn viene chiesto di aprire la porta sulla loro comunità, Gqwa! appare in ‘Zonke Bonke’ e ‘Naai Is ‘N Lekker Ding’ mentre Bobajan & Skelm esaltano ‘Ho$h Ho$h Ho$h’. Non ci sono le hit di un tempo ma nemmeno filler o cali di tensione. I Die Antwoord non sanno nemmeno cosa sono e se le droghe dureranno ed il fisico reggerà, la festa non avrà fine. La chiusura si riallaccia a ‘$O$’ lasciando davvero intendere che sia finito qualcosa.