-Core
Amends
Grey Daze
Universal
Pubblicato il 14/04/2020 da Francesco Brunale
Songs
01. Sickness
02. Sometimes
03. What's In The Eye
04. The Syndrome
05. In Time
06. Just Like Heroin
07. B12
08. Soul Song
09. Morei Sky
10. She Shines
11. Shouting Out
Songs
01. Sickness
02. Sometimes
03. What's In The Eye
04. The Syndrome
05. In Time
06. Just Like Heroin
07. B12
08. Soul Song
09. Morei Sky
10. She Shines
11. Shouting Out

Il nome dei Gray Daze potrebbe risultare anonimo per chi si trova a dover ascoltare musica ventiquattro ore al giorno o giù di lì. In realtà i Gray Daze non sono altro che il primo gruppo in cui ha cantato Chester Bennington, prima che lo stesso emigrasse verso lidi più sicuri (Linkin Park). All’epoca, parliamo dei primi anni 90, la band aveva inciso due cd totalmente autoprodotti e l’obiettivo, quando il cantante era ancora vivo, era quello di una reunion per far conoscere il marchio Gray Daze in tutto il mondo. Poi il suicidio di Chester nell'estate del 2017 ha bloccato tutto e quindi le speranze di rivedere e far conoscere al grande pubblico i Gray Daze si è sciolta come neve al sole.A questo punto i membri superstiti, che in studio sono stati affiancati da tantissimi ospiti come i componenti dei Korn, Page Hamilton ed altri ancora, hanno messo mano a brani risalenti ai primi anni 90 e, tenendo vive le tracce vocali registrate dal cantante, hanno dato origine ad ‘Amends’ che è un disco decisamente gradevole. Più che i Linkin Park, si risente molto il suono che era stato tipico dei Dead By Sunrise, altro side project di Bennington. ‘Sickness’ e ‘Sometimes’ sembrano virare verso quel tipo di sound, molto vicino a qualcosa di assimilabile a delle sonorità malinconiche e strizzanti l’occhio al post grunge di gruppi come Cold e Staind. Non mancano i momenti più riflessivi come ‘In Time’, canzone che sarebbe potuta finire tranquillamente in uno degli ultimi lavori dei Linkin Park. ‘Just Like Heroin’ ha un inizio molto triste per poi esplodere con la tipica voce del cantante che è decisamente sopra gli scudi, mentre ‘B12’ fonde al meglio l’elettronica con il rock. Nulla di epocale, intendiamoci, ma da un punto di vista della qualità le canzoni ci sono e non fanno mai annoiare chi le ascolta. ‘Shouting Out’ (si sente un messaggio lasciato in segreteria telefonica dall’ex Stone Temple Pilots ad un componente del gruppo) chiude, con il suo tono triste e malinconico, Amends che, tutto sommato, rimane un disco importante per chi ama Chester Bennington in tutte le sue molteplici sfaccettature.

Grey Daze
From USA

Discography
1994 – Wake Me
1997 – ...No Sun Today
2020- Amends
2022 - The Phoenix