Mi piace l’hip hop ma lo ascolto soprattutto nelle contaminazioni. Sarà per questo che ‘Veteran’ non mi aveva troppo entusiasmato; pur riconoscendo come geniali alcuni arrangiamenti lo avevo trovato un disco ancora pieno di cliché. In ogni caso il disco è andato benissimo e di colpo lo sguardo intenso di Barrington DeVaughn Hendricks è balzato su tutte le riviste di settore. A quel punto, il rapper originario di Baltimora si è trovato davanti ad una scelta importante: seguire il trend e pubblicare una manciata di canzoni ancora più commerciali oppure crescere come artista e potere vantare un’identità sonora precisa. A sorpresa ha scelto la seconda opzione e ‘All My Heroes Are Cornballs’ si rivela una delle opere avantgarde hip hop più interessanti degli ultimi anni. Al suo interno troverete glitch, industrial, trap, il Kanye West di ‘Yeezus’ ed i Clipping di ‘Splendor & Misery’, almeno tre generazioni di produzioni hip hop e continue dissonanze vocali. Le liriche sono una sorta di flusso di coscienza ed i passaggi più aggressivi vengono mitigati con risvolti pop che potranno attrarre le radio alternative (‘Thiot Tactics’). ‘Kenan vs. Kel’ è quasi punk e ‘JPEGMafia Type Beat’ è un omaggio alla furia anarchica degli Atari Teenage Riot ed un territorio pronto per le prossime battaglie di Death Grips e Ho99o9. Un caos organizzato che inizia con una preghiera, ‘Jesus Forgive Me, I Am A Thot’, e prosegue citando Tyler, the Creator e Denzel Curry ma soprattutto dimostrando di preferire il noise alle storie dei gangster. Chissà se questo basterà a convincere sia gli affamati di trend che i demodè.