Dopo aver cercato di costruirsi una credibilità maggiore come artista con il suo terzo lavoro in studio, ‘Here Come The Runts’, Aaron Bruno ha ripreso il discorso interrotto con ‘Run’ e selezionato dieci tracce in grado di spingerlo ad un livello superiore. Le sue produzioni sono sempre divertenti da ascoltare: bombastiche, colorate, piene di effetti e mai noiose. È chiaro che tutto questo va saputo anche trasportare dal vivo e questo rimane il limite più grande di un progetto che altrimenti avrebbe già sfondato in maniera clamorosa. Alla chitarra solista troviamo Zach Irons, figlio del primo batterista dei Red Hot Chili Peppers, il basso di Michael Goldman è chiaramente penalizzato dal vasto uso di big beat mentre Isaac Carpenter riesce comunque a ritagliarsi uno spazio importante nell’impianto percussivo del disco. Le collaborazioni di rilievo stavolta sono con Alice Merton (‘The Best’), Rivers Cuomo dei Weezer (‘Pacific Coast Highway In The Movies’) e Albert Ebert dei The Magnetic Zeros (‘Mayday!!! Fiesta Fever’) ed in scaletta vengono alternati passaggi eccentrici, singoli dal potenziale enorme (‘Slam (Angel Miners)’ e ‘I’m A Wreck’) e botte di adrenalina (‘Battered, Black & Blue (Hole In My Heart)’). Billy Eilish ha lasciato il segno, i trapper hanno sporcato i muri con vernici ad acqua, l’industria musicale va a puttane e Awolnation prosegue per la sua strada col piglio degli esordi. Sarà curioso vedere quanti lo copieranno nel giro dei prossimi mesi.