La simmetria, sebbene virtuale, cercata dal gruppo progressive metal italo-svizzero, nato inizialmente come solo project del chitarrista Valerio Villa, è quella che da tempo mette in crisi tante formazioni che desiderano unire tecnica individuale e sviluppo delle tecnologie di produzione. Il sound di ‘Exoverse’, registrato nei Real World Studios di Peter Gabriel, è perfetto. A tratti lo è anche troppo. Quando poi si può contare su ospiti come Thomas Lang, che ricordiamo con Steve Hackett e Glenn Hughes ma anche su ‘Winter Ethereal’ di Arch/Matheos, Jordan Rudess dei Dream Theater (‘Entropia’) e Tom S. Englund degli Evergrey (‘Exodus’), è chiaro che le ambizioni sono notevoli. In tutta onestà credo che il cantato di Marco Pastorino (Temperance, Secret Sphere) avrebbe meritato maggiore coraggio compositivo invece il songwriting appare piuttosto standard con gli inserti tastieristici di Marco Bravi ed i numerosi stacchi cinematografici che tentano, a volte pure riuscendoci, di aumentare il pathos generale. ‘Remember’ è un pezzo molto interessante, con i contributi del sassofonista Ruben Paganelli, del soprano Jennifer Vargas e della Sinfonietta Consonus, ma nel complesso era lecito aspettarsi qualcosa di più dal successore di ‘Message From Eternity’.