Una nuova ‘Era’, in tutti i sensi, per gli scozzesi che, album dopo album, hanno saputo scalare posizioni nelle gerarchie metalcore d’oltremanica. La formula non è cambiata ma, oltre alla magnifica copertina a cura del bassista David Provan, una produzione leggermente più sporca ed improntata sul drummin’ ossessivo di Ali Richardson, attivo anche nei Sylosis, rendono l’uscita di sicuro interesse per gli amanti del genere. Si parte forte con pezzi aggressivi e catchy come ‘Pathfinder’ e ‘Into Nothing’ e la storia non cambia fino alla conclusione, sancita dalla potente ‘A Depth That No One Dares’, a dimostrazione che la visione del gruppo è molto chiara. Gli apici sono i pezzi in cui la sezione ritmica tira fuori qualche idea in più e Scott Kennedy esprime tutta l’ampiezza del suo timbro vocale ovvero ‘Night Crossing’, con il pregevole assolo di Matt Heafy dei Trivium, e ‘Ascend’. La band si è autoprodotta per non dovere sottostare a nessun tipo di imposizione dall’esterno mentre il mixaggio è stato seguito da un personaggio chiave del metal moderno come l’ex Periphery Adam "Nolly" Getgood.