Ci sono tanti motivi per cui il secondo album dei ragazzi nativi di Southampton potrebbe scalare le classifiche senza trascurare il fatto che ormai di punk nel sound c’è rimasto poco. Il singolo ‘Born Cold’ cita i The Clash ma nel complesso gli ammiccamenti alle radio e le concessioni melodiche superano di gran lunga le invettive horror punk di un tempo. Chi aveva associato il gruppo guidato da Will Gould a formazioni mitiche come The Undead o Misfits dovrà inevitabilmente ricredersi al cospetto di tracce come ‘Be My End’ - promossa col magnifico video animato a cura di Marco Pavone - e ‘All My Friends’ che mostrano una netta svolta commerciale. Tra i due pezzi, il secondo è decisamente il più interessante grazie alle liriche del tormentato leader che affronta il tema della solitudine e del disordine mentale evitando di cadere nel banale. In scaletta troverete altre tracce accessibili, richiami evidenti ai My Chemical Romance, elementi emo e gothic, un bel po’ di rimmel, romanticismo ma anche spunti melodici che riconducono ai primi tempi della band. Dopo il sorprendente ‘Eternity, In Your Arms’ ed i conflitti interni che avevano quasi portato allo scioglimento una seconda opera destinata a far discutere e di conseguenza a tenere a galla gli inglesi fino al prossimo trend.