Un esordio genuino ed accattivante quello del nuovo gruppo guidato da Giorgia Colleluori. Oltre che bellissima e dotata di una gran voce, l’ex Eternal Idol ha accumulato una notevole esperienza a livello internazionale grazie alla militanza nei Sinner e la sua performance mette i brividi. Se aggiungiamo poi che nella band trovano posto altri musicisti di valore come Raffaello Indri (Elvenking), Simon Dredo (Alex De Rosso) e Camillo Colleluori (anche lui ex Eternal Idol) e che Mat Sinner (appena tornato nei negozi con ‘Metal Commando’ dei Primal Fear) ha restituito il favore, contribuendo al songwriting ed alla produzione, non è difficile comprendere il grande rumore che sta facendo quest’album. Nella lista dei crediti troviamo pure Jorn Viggo Lofstad (Pagan’s Mind, Jorn) e Alex Beyrodt (Primal Fear, Voodoo Circle) ma è soprattutto Giorgia a colorare, a volte di puro e selvaggio hard & heavy ed in altri frangenti con tinte più dark e gotiche, un tessuto strumentale di prima categoria. La sua energia è contagiosa e ‘Lilith’ è la risposta a tutte le volte che ci siamo lamentati che la musica di oggi è di plastica, finta e poco trasportabile dal vivo. Il mixaggio è stato eseguito da Dennis Ward (Pink Cream 69) e non a caso la chitarra graffia come deve graffia una chitarra, il basso riempe ogni momento e la batteria ti fa saltare per aria ogni volta. A partire da ‘Silver’ vi imbatterete in una manciata di pezzi pronti ad essere suonati in giro per l’Italia ed oltre i nostri confini. ‘Fire’ e ‘Wind’ - bellissimo il video di Simone Vrech con piatti Ufip in primo piano - sono stati scelti come singoli ed in effetti descrivono molto bene quelle che sono le caratteristiche peculiari del sound dei ragazzi ma ogni episodio è importante in una visione che potrebbe addirittura crescere in futuro. Le potenzialità per diventare enormi ci sono tutte e la speranza è che l’etichetta greca - tra gli altri di Aerodyne, Athanasia e Wash Of Sounds - abbia la forza per spingere ‘Lilith’ ai livelli che merita.