Jérôme Reuter non è solamente un grande artista ed una mente brillante, ma un poeta dei tempi moderni, il cui verbo è sempre atteso per fare ordine nella confusione attuale. Dopo un album oscuro come ‘Le Ceneri Di Heliodoro’, il lussemburghese ha pensato un album corale, invitando a contribuire musicisti di spicco come Alan Averill (Primordial), Nergal (Behemoth), Joseph Rowland (Pallbearer), Laure Le Prunenec (Rïcïnn) e Michael Wahntraum (Harakiri For The Sky). Per una volta il tono dimesso, ma mai interlocutorio, del suo neo folk ha lasciato spazio ad arrangiamenti più elaborati, melodie non necessariamente tradizionali e ritmiche non per forza marziali. ‘ The Lone Furrow’ è una critica alla società moderna che non raggiunge i livelli qualitativi ed espressivi di capolavori assoluti come ‘Confessions D'Un Voleur D'Ames’ e ‘Die Æsthetik Der Herrschaftsfreiheit’ ma apre sicuramente una nuova era. ‘Ächtung, Baby!’ è uno dei pezzi più originali mai scritti dall’autore ma anche ‘The Weight Of Light’ e ‘The Angry Cup’ sapranno soddisfare i fan che non disprezzano una maggiore accessibilità, sia in termini di testi che per quanto concerne i refrain. Il libro ‘Journeys in the Kali Yuga: A Pilgrimage from Esoteric India to Pagan Europe’ di Aki Cederberg ha ispirato buona parte del concept ma nello scorrere della scaletta vi imbatterete anche in citazioni di Friedrich Nietzche, Ezra Pound, Ovidio, Snorri Sturluson, Rudyard Kipling e Ernst Jünger (‘Obsidian’). Il perfetto compendio a quella piccola gemma che è lo strumentale ambient ‘Gärten Und Strassen’.