E' curioso che quest'album si intitoli 'Use Me' e il chitarrista Alex Babinski sia stato allontanato dalla band originaria del Massachusetts poco prima la sua pubblicazione, dopo l'accusa di molestie sessuali. E' curioso perché siamo al cospetto di un lavoro in studio, il terzo in carriera, in cui Lyndsey Gunnulfsen Lynn Gunn si è davvero messa a nudo. Scordatevi le sue tette, perchè sto parlando di sentimenti, demoni interiori, incertezze e disagio sociale. Scordatevi anche il post-hardcore perché, com'era inevitabile che fosse, la band che ha esordito con 'White Noise' adesso propone un alternative rock con pesanti influenze elettroniche e synth pop e di scatti aggressivi in scaletta ne troverete ben pochi. Premesso questo 'Use Me' rappresenta l'album della consacrazione internazionale per i Pvris, che già ci avevano impressionato col precedente 'All We Know of Heaven, All We Need of Hell', e sviluppa quanto anticipato con il mini 'Hallucinations', ovvero una svolta artistica e commerciale alla quale ha contribuito JT Daly [K. Flay]. Niente male se i ragazzi continueranno a far bene dal vivo anche perché 'Dead Weight' e 'Old Wounds' sono tra i pezzi migliori di una discografica che sta cominciando sul serio a diventare interessante. Da segnalare un avvicinamento a melodie tipiche del Nord Europa a conferma di come la scena americana stia mutando radicalmente approccio nelle produzioni e negli arrangiamenti. Magari a gennaio, in un giorno di pioggia, vi verrà in mente questo disco e tutto lo schifo attorno sarà, almeno in parte, attenuato.