Non credo che Michael Schenker abbia bisogno di grandi presentazioni. La sua carriera, prima negli Scorpions, poi negli UFO e poi ancora nelle miriadi di formazioni soliste, parla da sola e ho avuto la fortuna di seguire praticamente dall'inizio tutto il processo che ha portato alla realizzazione di 'Immortal'. Un po' il successo del Michael Schenker Fest, un po' il desiderio di omaggiare gli inizi di carriera e un po' la pandemia, causa di almeno tre quarantene per potere portare a termine le registrazioni di quest'album, hanno condizionato la stesura di dieci tracce che non deluderanno i vecchi fan e si rivelano il risultato di una serie di collaborazioni davvero riuscite. La prima è quella con Michael Voss (Mad Max), ormai da anni produttore e songwriter a cui Schenker si affida ciecamente. È soprattutto grazie a lui se le nuove orde di appassionati di hard & heavy non l'hanno dimenticato. La seconda collaborazione importante è quella con Derek Sherinan, ex tastierista dei Dream Theater, col quale ha instaurato un duetto chitarra-tastiera che farà divertire gli amanti di rock e prog di tutto il mondo. Non è un caso che 'Drilled To Kill' sia stata inserita ad inizio scaletta perché rispetto a tutto il resto del materiale è decisamente estranea. Nei crediti troviamo poi artisti eccezionali come Brian Tichy (Whitesnake), Ralf Scheepers (Primal Fear) e Joe Lynn Turner ('Don't Die On Me Now' è un altro pezzo che non ammette repliche), così come Ronnie Romero (Rainbow), Simon Philipps (Toto), Steve Mann, Barry Sparks (Dokken) e Bodo Schopf. Una caterva di ospiti che avrebbe potuto rendere disomogeneo il materiale ed invece ha saputo mettersi a servizio del guitar hero tedesco e spingerlo a livelli che solo pochi colleghi possono permettersi. Il pregio maggiore di 'Immortal' è che può essere considerato tranquillamente il terzo capitolo della trilogia iniziata con 'Resurrection' e 'Revelation', ma che allo stesso tempo mantiene profondi legami col passato. Le registrazioni si sono tenute, come premesso non senza difficoltà, al Kidroom Studio di Greven e la versione di 'In Search Of The Peace Of Mind', uno dei pezzi migliori di 'Lonesome Crow', è superba. Cinquant'anni di carriera celebrati alla grande e un disco dotato di notevole musicalità, come se ne trovano pochi in circolazione.