Nonostante sia attivo solo da due anni, il gruppo originario di Grenoble è già riuscito a guadagnarsi l’attenzione di un’etichetta discografica di alto livello come Tonzonen Records – The Clouds Will Clear, Sound Of Smoke, Gong Wah, Mouth… - grazie ad un’interpretazione del tutto personale del prog rock con l’aggiunta di elementi jazz, funk e folk. Senza voler togliere nulla agli altri membri, la figura poliedrica ed estrosa del chitarrista e cantante Can Yildirim spicca immediatamente e tracce come ‘Lost In Time’, ‘We Aim Higher’ oppure la title-track, che chiude il lavoro, dimostrano progressi notevoli rispetto a ‘Pendellösung’. L’esordio possedeva un legame maggiore con la scuola di Canterbury mentre quest’album abbraccia forse certe cose alla Neu!, magari per devozione ai proprietari della label. Solo sette tracce – curiosamente non sono stati inclusi in scaletta gli ottimi singoli ‘Clausa’ e ‘Otaniemi’ che erano stati diffusi in rete negli scorsi mesi – ma in grado di fare la differenza. Qualunque sia il verdetto della diffidente scena prog mondiale, i ragazzi sembrano alquanto motivati e nel giro di qualche anno potrebbero ambire a palcoscenici importanti. In copertina un dito medio alzato all’industria musicale o alla società moderna. Tanto fanno schifo entrambe.