Anticipato da un manifesto programmatico indipendente e dal portentoso video della title track, il successore di ‘So What?’ combina una feroce critica sociale con dinamiche formidabili, stacchi ritmici da capogiro ed un songwriting totalmente unico e inimitabile, che non disdegna divagazioni nell’elettronica. Alla ricerca di una simbiotica relazione con i propri seguaci, gli inglesi hanno abbattuto altre barriere sonore, esibendo un profilo tecnico spaventoso e dimostrando di possedere una marcia in più rispetto a tanti colleghi. Da diversi anni il gruppo guidato da Lawrence Taylor compete con colossi come Architects e Bring Me The Horizon, live act fenomenali come i Bury Tomorrow e formazioni di confine quali Venom Prison e Employed To Serve e ‘Sleeps Society’ non fa altro che confermare quanto di buono espresso in passato. Alcune tracce sono delle mine assolute per la dimensione dal vivo ed altre si mantengono in bilico tra sperimentazione e rispetto delle proprie radici. Nei crediti dell’album troviamo pure Simon Neil dei Biffy Clyro (‘Nervous’) e Deruck Whibley dei Sum 41 (‘No Defeat For The Brave’) e non vediamo l’ora di poterli finalmente riabbracciare in tour.