Invece della febbre del sabato sera quella del post-vaccino. Comunque sia gli islandesi riescono a farci divertire e la loro elettronica, ballabile e commerciale ma meno di quanto possa apparire ad uno sguardo superficiale, giunge diretta ad alleviare le nostre sofferenze. Negli anni Daníel Ágúst Haraldsson e Biggi Veira hanno invitato tanti ospiti illustri in studio, basti pensare a Emiliana Torrini o Högni Egilsson degli Hjaltalin, e anche per ‘Mobile Home’ non si sono risparmiati chiamando al loro fianco Margrét Rán Magnúsdóttir dei Vök e il fedele amico John Grant, nella strepitosa ‘Love Is Alone’. Il contributo della cantante resa famosa da ‘Waterfall’ è eccezionale e l’intera scaletta si muove in bilico tra synth pop, techno, house e trip hop con accenti darkwave, citazioni inique dei Depeche Mode e pure degli Spandau Ballet e retaggi dei classici del passato. Rispetto a ‘Lies Are More Flexible’ la produzione è più rock oriented e ciò potrebbe consentire una maggiore trasportabilità delle tracce dal vivo. ‘Mobile Home’ è stato descritto come una finestra su un mondo distopico e futuristico in cui il genere umano è stato soppiantato dalle macchine e l’obiettivo primario è sempre quello di far ballare il pubblico. Al ritmo di ‘Higher’ o ‘Original Heartbreak’ è impossibile trattenersi e già immagino i GusGus all’Harpa o al Reykjavik Art Museum durante Iceland Airwaves. Sarà una festa clamorosa. Controllata, ma pur sempre un festa clamorosa.