Oltre a numerose collaborazioni, tra cui ricordiamo quelle con Feuerschwantz, Mortemia e Marius Danielsen, Melissa Bonny ha saputo imporsi all’attenzione della scena metal internazionale per la bellezza e la versatilità del suo timbro vocale ed un’aggressività fuori dal comune. Nel giro di un paio di anni gli svizzeri hanno scalato le gerarchie del symphonic metal grazie ad un concept avvincente che è già giunto al secondo capitolo. Rispetto a ‘Monarchy’, rivisto di recente in chiave acustica, ‘Legacy’ è costruito sul guitar work spaziale di Adrian Thessenvitz e tende ad accentuare ogni elemento chiave dello stile del gruppo. Le parti melodiche sono infatti decisamente catchy mentre quelle heavy ancora più martellanti e cupe, grazie anche all’eccellente performance della sezione ritmica formata da Korbinian Benedict e Niklas Müller. Al di là dei singoli episodi – sicuramente spiccano ‘Unstoppable’ e ‘Inferno’ ma anche ‘Afterlife’ che vede la partecipazione di Nils Molin degli Amaranthe – sorprende la solidità del materiale che è stato orchestrato e prodotto con il contributo di Elias Holmlid e Jacob Hansen (Epica, Volbeat). Le liriche sono ispirate dalla figura di Dracula e la conclusiva ‘Lullaby’ denota un approccio cinematico e da videogioco che potrebbe spalancare altre porte in futuro.