Il gruppo death metal originario di San Diego, nato per volontà del batterista Dave Astor (The Locust, Cattle Decapitation), ha dato alle stampe undici album in quindici anni di attività, mantenendo sempre elevato il livello qualitativo della propria proposta ed evitando sopratutto di scopiazzare in maniera pedissequa le icone del genere. Rispetto al passato, ‘The Everlasting Plague’, pubblicato in pericolosa coincidenza con ‘Torn Arteries’ dei Carcass, mostra i notevoli progressi di Obie Flett come cantante e può contare sul mixaggio letale di Zach Ohren (Machine Head, Reaping Asmodeia) e su canzoni capaci di riflettere in maniera amara la situazione drammatica di oggi. La sezione ritmica in 'A Pound Of Flesh' e 'Engaging In Homicide' è davvero incredibile e nel complesso l’ascolto vi farà sentire sul serio parte della copertina di Par Olofsson. Sfuggire al vostro destino non sarà semplice, ma potrete comunque godervi quaranta minuti di metal estremo, sorretto da una grande tecnica e da una carica esplosiva che il tempo non pare avere minimamente intaccato.