Vi prego guardate le foto promozionali e la copertina di questo debutto - edito dalla No Remorse di Servants To The Tide, Eternal Champion e Heir Apparent - e ditemi come si fa a non amare una band del genere. Gli Shadowland sono nati tre anni orsono tra le mura medievali di New York e, tra una battaglia e l’altra, si sono dedicati fin dal principio ad un heavy metal di razza ispirato a classici come Iron Maiden, Riot, Saxon e Judas Priest. È sufficiente guardare in faccia i chitarristi Jeff Saint Filmer, fino adesso nei Vermefüg e nei Tower, e Al Bulmer, ex Acral Necrosis, per rendersi conto dell’attitudine del quintetto, in precedenza autore dell’EP ‘The Watcher’ e del singolo ‘Lost City’, ma quando Tanya Finder, gran bella scollatura e occhi profondi, inizia a stringere l’asta del microfono e declamare con energia i testi si precipita, e sottolineo precipita, in una dimensione ultraterrena ove la NWOBHM, quella vera e dura, rappresenta la sola regola. Una scaletta omogenea e compatta che farebbe comodo a tante icone del classic metal in crisi di identità o povere di idee. Vedremo quanto riusciranno ad arrivare lontano ma per il momento il loro omaggio alla musica heavy di fine anni ‘70 e primissimi anni ‘80 è superbo ed il castello del negromante assai intrigante da visitare.