Una lieta sorpresa questo gruppo tedesco che si inserisce di prepotenza nel filone post-rock con una seconda fatica in studio priva di difetti e dotata di una produzione moderna e accattivante. I progressi maggiori rispetto all’esordio ‘A Long Lost Silence’ sono proprio nella produzione che ha assunto le caratteristiche necessarie per guadagnare consensi anche al di fuori dei propri confini. Gli arrangiamenti ricordano certe cose dei Sigur Rós ma anche degli Anathema, la componente cinematica è evidente ed il guitar work di David Christmann decisamente più originale. Le influenze di Russian Circles e God Is The Astronaut rimangono ma i There’s A Light adesso possono vantare un suono unico e personale e pezzi come ‘...The Storm Will Set The Sails’ e ‘Dark Clouds Behind, Bright Skies Ahead’ sono costruiti per funzionare anche senza parti vocali. ‘Elpis’, non a caso scelto come primo singolo, è invece il pezzo più rock oriented ed il contrasto tra il basso e il cantato di Andreas Richau ed i synth di Jonas Obermüller lo rende speciale. In chiusura ‘Even In The Darkest Place..’ riassume bene l’approccio drammatico e riflessivo di questi musicisti alla ricerca di una fonte luminosa di speranza.