Il gruppo capeggiato da Nick Allbrook ha vissuto troppi anni nell’ombra dei Tame Impala per potere realmente sfruttare al meglio il proprio talento. Così, dopo aver raggiunto la conclusione di un certo tipo di percorso con ‘Tasmania’, ha deciso di interrompere la collaborazione con Kevin Parke e autoprodursi queste nove tracce che si muovono liberamente tra psichedelia, synth rock e pop. Tra i singoli scelti per anticipare l’uscita dell’album, ‘Pink Lunettes’ è probabilmente il più adatto per tentare la consacrazione lontano dall’Australia, mentre ‘Human Touch’, con le sue invettive techno, si rivela l’episodio più sperimentale e innovativo del lotto. Gli apici in scaletta sono probabilmente però l’opener ‘Song For Agnes’, tagliata in due dal sax e ricca di chitarre distorte reminiscenti dei King Gizzard & The Lizard Wizard, e ‘Toast’, una ballata sognante, caratterizzata da un’atmosfera liquida ed un arrangiamento originale. Un album versatile e pieno di energia che sembra legato più a ‘The Weather’ che al suo predecessore e che in ogni caso tenta di inaugurare una nuova era dopo tredici anni di attività.