Nella recensione di ‘Into The Half Light’ degli Echotide è stato correttamente segnalato come quell’album sia ancorato al suo tempo e trovo questa riflessione molto interessante anche perché associabile a tante release che saturano il mercato. Al contrario, ‘Left Of Mind’ è un disco che sorprende oggi esattamente come quando è uscito ovvero undici anni fa, dopo la registrazione di un demo e di un EP. L’attività del progetto è stata sospesa a lungo visto che gli Sleepmakeswaves sono diventati l’occupazione principale di Tim Adderley, ma ascoltare di nuovo queste otto tracce, ristampate da Bird’s Robe Records e dominate da ritmiche math, impressiona per il quoziente avanguardistico del quartetto e la lungimiranza di alcuni passaggi in cui suoni di chitarre, synth e sassofono, usato spesso come strumento guida, vengono storpiati a piacimento. Le influenze prog (King Crimson, The Mars Volta) e jazz (John Coltrane, Mahavishnu Orchestra) sono evidenti, così come l’aderenza ad un certo tipo di post-rock, e le parti vocali di Joel Woolf sono come degli schizzi di colore disposti in maniera schizofrenica su una tela totalmente bianca. La title track è molto importante perché setta gli standard qualitativi dell’intera release, i cui apici sono però ‘Animals Cannibals’ e ‘Daggers’.