A sei anni di distanza da ‘Pathfinder’, il compositore svedese sembra avere davvero trovato il proprio percorso con sette tracce che si muovono liberamente in ambito progressive, jazz, folk e adult-oriented rock. ‘Summer Queen’, impreziosita dalla presenza di Jenny Storm, e ‘Oceans Of Time’, rispettivamente di quasi sedici e dodici minuti di lunghezza, mettono già alla prova le capacità di ascolto ma non è niente a confronto con la suite conclusiva, da cui prende il nome l’album, che con i suoi cinque movimenti e la partecipazione di Roine Stolt (The Flower Kings, Transatlantic) segna l’apice assoluto della release. Allo stesso tempo l’autore riesce a misurarsi con efficacia anche su durate più brevi, delineando atmosfere delicate e regalando al basso un ruolo speciale (‘Why I’m Here’). Rispetto al debutto, le liriche sono più personali e l’approccio maggiormente sinfonico con i contributi significativi di Jonas Sundqvist alla voce e Simon Wilhelmsson alla batteria. In molti troveranno degli agganci alle discografie di Spock’s Beard e The Flower Kings, ma la sensazione è che Inside Out abbia inserito in catalogo un progetto che potrebbe un riscontro fuori dall’ordinario e tracciare la strada per le realtà emergenti.