Non ho ancora avuto l’occasione di assistere ad un concerto dei russi ma ho un’amica di quelle parti che ha diffuso delle storie in merito e devo dire che il loro impatto dal vivo è qualcosa di imbarazzante. È chiaro che un lavoro in studio non va giudicato in baso alla trasposizione live del materiale ma un po’ condiziona. In tal senso il deathcore tritasassi del gruppo guidato da Aleksandr Shikolai appare destinato a raccogliere consensi un po’ ovunque tanto che per loro si è mossa un’etichetta americana importante come Sumerian Records, che negli ultimi anni ha pubblicato realtà importanti come Born Of Osiris, Between The Buried And Me e The Faceless. Riff e assoli sono opera di Jack Simmons, ex Acrania e Hollow Prophet, e Dmitry Mamedov, ex-We Are Obscurity come Alex Terrible e l’immaginario che si viene a delineare scorrendo la scaletta è quanto mai sanguinario e brutale. Il cantato gutturale è inumano ed a tratti surreale nella sua totale intransigenza (‘Head On A Plate’) e le influenze nu metal e djent del successore di ‘Misery Sermon’ rendono più accattivante l’ascolto. Consapevoli che tutto ha una fine, gli Slaughter To Prevail procedono diretti per la loro strada incuranti delle regole o delle possibili vittime che potrebbero non sopportare tale affronto e canzoni come ‘Demolisher’, ‘Baba Yaga’, un horror veritiero che non vi lascerà scampo, o ‘I Killed A Man’ sembrano scritte appositamente per causarvi un duraturo mal di testa. Inutile aggiungere che l’ex Katalepsy Evgeny Novikov è autore di un continuo clinic di batteria e non resta che vedere quanto il mercato americano supporterà questo combo dalle pretese alquanto pericolose.