Un secondo lavoro in studio ancora più solido e cruento per il gruppo crust death metal svedese che si è avvalso delle collaborazioni con il chitarrista degli At The Gates Jonas Stålhammar ed il frontman dei Katatonia Jonas Renkse per creare il maggiore hype possibile attorno alla release. La materia non è troppo differente rispetto a quella dell’esordio di tre anni fa, ma i passaggi aggressivi sono stati resi ancora più letali e l’alternanza tra stacchi ritmici rapidi e fulminanti e momenti in cui invece la lentezza dei riff è tipicamente doom e brutal death. ‘Orcus Mouth’ è la traccia simbolo del full lenght e non solo perché è stata scelta come anticipazione in rete. Al suo interno c’è tutto quello che desidera trasmettere il quartetto mentre la title track, impreziosita dalla presenza di Mark “Barney” Greenway dei Napalm Death è un sussulto sludgecore in grado di far tremare i muri. In scaletta troverete anche accenni ai vecchi Mastodon (‘Reveal In Fear’), una manciata di pezzi swedish death allo stato puro e il cyber thrash di ‘Scorched Earth’, che vi farà pensare ai Meshuggah più spaziali di sempre. Nel complesso un disco di notevole fattura, destinato a distinguere i Mass Worship nella comunità extreme metal internazionale e che non vediamo l’ora di godere dal vivo in tutta la sua efferatezza.