Gesámtkunstwerk sta per opera d’arte totale, fusione di arti e stili differenti, e come termine è stato utilizzato per la prima volta nell’ottocento dallo scrittore e filosofo K.F.E. Tranhdorff, ma soprattutto da Richard Wagner in occasione della pubblicazione del capolavoro Die Kunst Und Die Revolution. A sette anni di distanza da un altro capolavoro, ‘The Bush’, il compositore romano giunge ad un altro apice in carriera con una manciata di composizioni che raccolgono impulsi, riferimenti ed esperienza di tutta una carriera. Sinceramente, ammetto di invidiare Diego Buongiorno per la sua capacità di leggere con intelligenza e lungimiranza qualsiasi aspetto legato alla sua arte. Non solo il suo talento è arrivato lontano, ben oltre i nostri confini, ma è raro trovare in circolazione una personalità tanto forte. Tra opera, dramma e musica contemporanea, l’album ripercorre una serie di tappe, fisiche e mentali, che l’autore ha voluto rappresentare nel tempo. L’ascoltatore viene spinto a compiere un viaggio tra elettronica, musica classica e post-rock e anche stavolta gli ospiti sono strepitosi. Si passa da Dorian Wood (‘From Early Birds To Night Owls’) a Sabina Sciubba e le Amiina (‘Fenrir And The Owl Pt. 1’ e ‘Freiheit’), dai The Irrepressibles (‘Untitled #68’) a Eivør (‘Northern Lights’) e ogni traccia risulta funzionale al contesto generale ma allo stesso modo si rivela una piccola gemma di cui godere in totale solitudine, nella propria stanza buia, sognando a occhi aperti.