Sono chiuso in una stanza d’albergo da due giorni e l’unica fonte di distrazione è rappresentata da queste quattordici tracce di ottima ebm che riportano Sami Mark Yahya ai fasti dei primi tre lavori in studio. Un album su come dare uno sguardo ai problemi e alle battaglie del passato, al fine di imparare la lezione e andare avanti, che l’artista di Amburgo ha prodotto con il contributo di Michael Gillian e Jörg Luetkemeier. Le collaborazioni non si fermano qui perché in ‘Your Broken Ghost’ e ‘The Hope That Kills You’ le backing vocals sono a cura di Daniel “The Delta Mode” Bernath (Eisbrecher) ed il risultato in linea con l’approccio compositivo che ha spinto Faderhead ai massimi livelli del genere, con un lieve tocco della sperimentazione futuristica, ispirata curiosamente dai videogiochi del passato, di ‘Night Physics’ e ‘Asteria’. ‘All Black Everything’ inaugura una scaletta spietata, costruita su almeno quattro-cinque potenziali hit, ed alla fine il pregio maggiore di ‘Years Of The Serpent’ si rivela un deciso ritorno al formato canzone con scarsa attenzione per la direzione che sta prendendo l’elettronica moderna. Anche stavolta Faderhead mostra una personalità rara da trovare in circolazione e pezzi come ‘You Can't Sit With Us’ e ‘Always Too Much, Never Enough’, caratterizzati da beat grassi così come da linee melodiche spettacolari, valgono da soli l’acquisto.