Per alcuni la storia si ripete. Per altri, che non sanno nemmeno dell’esistenza di formazioni come Darko o Humanity’s Last Breath, cambierà invece poco. Sinceramente non comprendo come si possa restare inermi di fronte a tanto genio. Il mini di esordio di Joshua Travis non inizia con ‘Web Of Lies’ e termina con ‘All Out War’, come scritto nella tracklist, perché al suo interno c’è molto di più di diciotto minuti di musica. Dopo aver reso disponibili online singoli come ‘The Hollow’ e ‘Gouge’, il chitarrista degli Emmure, con un passato in formazioni come Glass Cloud, Monuments e Tony Danza Tapdance Extravaganza, si è mosso in una direzione precisa ovvero quella di una tecnica sovrumana a servizio di potenza e cinismo. In studio ha invitato membri di Crystal Lake, Polaris, Fit For A King, The Helix Nebula e Monuments per potere esaltare ogni singolo passaggio strumentale di un lavoro che pone un’ulteriore riflessione dopo dischi come ‘Hindsight’ e appunto ‘Darko’ o ‘Välde’. Andy Cizek e Stephen Taranto si esaltano nell’opener poi arriva il turno di ‘Lievathan’ e non ce n’è per nessuno. Ryo Kinoshita e Chad Kapper lasciano il posto a Jamie Hails e Jake Steinhauser per ‘Disdain’, forse il pezzo più sperimentale e ostico in scaletta, mentre Jake Wolf e Daniella Bolin illuminano ‘Parallel’ e Ryan Kirby appare nella devastante chiusura. Importante anche il contribuito Josh Shroeder (The Lorna Shore, King 810) ma soprattutto capire se arriverà presto un full lenght perché le premesse sono eccitanti da morire.