Come avevamo scritto nella recensione dell’EP “Forever And A Day”, uscito a gennaio di quest’anno, gli Hardcore Superstar ci erano apparsi in un ottimo momento di forma. Chiaramente aspettavamo l’uscita dell’intero album “Abrakadabra” per capire se le impressioni della vigilia avrebbero trovato conforto in questa fatica. Fatta questa premessa, possiamo tranquillamente affermare, dopo aver ascoltato la dodicesima fatica in studio degli svedesi, che ci troviamo dinnanzi a una band che non ha assolutamente perso lo smalto dei tempi migliori. Le dieci canzoni contenute all’interno di questo full length sono debordanti di energia e melodia ed attingono a piene mani dai grandi gruppi che avevano asfaltato Los Angeles negli anni ottanta. Dalla title track sino alla ballata finale (“Fighter”) che servirà, molto probabilmente, per pagare qualche bolletta salata, non vi è nulla davvero fuori posto. Ci sono singoli da heavy rotation da passare nelle radio specializzate, vedi la trainante “Throw A Brick” e la chiassosa “Forever And A Day”, con quest’ultima che sarebbe perfetta per qualche festa da realizzare all’interno di lussuose ville aventi in dotazione piscine ed altri confort facilmente immaginabili. In alcuni casi sembra davvero di ascoltare i Motley Crue del periodo “Dr. Feelgood”, grazie a brani come “Weep When You Die” e “Dreams In Red” dove la voce di Jocke Berg riesce a fare quello che Vince Neil non è più in grado di sopportare, ovvero toccare vette importanti con la propria ugola. Ci sono anche vere e proprie stilettate che vengono servite al pubblico, come la velocissima “One For All” che è supportata da un coro virile e possente. Alla luce di quanto scritto “Abrakadabra” conferma tutte le qualità (che, comunque, si conoscevano a prescindere) della formazione scandinava che non ha chiaramente inventato nulla, ma che ha saputo riciclare le sonorità di un tempo, rendendole attuali, senza sacrificare la qualità delle proprie canzoni che rimangono molto belle e zeppe di grandiose melodie.